29 novembre 2010

Un'economia fondata sui giovani
di Marco Simoni, pubblicato il 23 novembre 2010
Le proposte di Italia Futura per l'occupazione giovanile
La scorsa settimana, commentando un caso specifico che ora sembra risolto, avevo sottolineato come la vera emergenza sociale dell’Italia sia oggi rappresentata dalla disoccupazione giovanile. Uno su tre, tra i ragazzi e le ragazze tra i 15 e i 24 anni è senza lavoro, ad esclusione di Spagna, Irlanda e Portogallo, è il dato più alto d’Europa.

A questo devono aggiungersi tre cose: primo, l’Italia è il paese che spende meno in Europa per misure di aiuto ai giovani, come i sussidi di disoccupazione, gli asili, la formazione professionale. Secondo, la maggior parte dei giovani che entrano nel mercato del lavoro - quelli fortunati dunque - lo fanno con un contratto precario, privo di tutele. Terzo, questa situazione non è nuova, e non dipende solo dalla crisi economica, ma l’Italia se la porta avanti da oltre un decennio. Certamente, la crisi ha peggiorato una situazione già grave, tuttavia, il confronto con gli altri Paesi chiarisce come in Italia la sofferenza estrema delle generazioni giovani è un dato che dipende dalla più generale debolezza dell’economia.

Negli ultimi dieci anni siamo il Paese che è cresciuto meno, il reddito pro capite è addirittura calato, ossia oggi siamo più poveri di quanto fossimo nel 2000. La produttività, una delle misure della gioia di vivere, come scrisse efficacemente su questo giornale Giancarlo Bruno circa un anno fa, è in calo da oltre quindici anni. I giovani, perché meno attrezzati socialmente e privi di qualsiasi sostegno pubblico, sono le persone che soffrono maggiormente le conseguenze della stagnazione. Ma i giovani sono il nostro futuro, sono la spina dorsale dell’Italia dei prossimi anni. A meno di tornare a investire con forza su di loro, il futuro prossimo si prospetta dunque ancora più difficile del presente. I giovani sono il cuore di un Paese che ha cura di se stesso, e la superficialità con la quale le principali forze politiche affrontano questa emergenza è uno dei segnali più evidenti delle dimensioni della crisi politica che viviamo.

Per queste ragioni con la fondazione Italia Futura, presieduta da Luca di Montezemolo, abbiamo preparato una campagna sull’occupazione giovanile, che presenteremo domani a Roma, per poi coinvolgere migliaia di persone in tutta Italia, offrendo un contributo di analisi, ma soprattutto di proposte politiche, augurandoci che la politica sia in grado di recepirle.

Noi pensiamo sia possibile ridurre l’evasione e ridurre le tasse, ridistribuire risorse a vantaggio delle generazioni giovani senza aumentare la spesa pubblica, rilanciare la crescita e l’imprenditoria al fine di tornare a crescere. In poche parole, mettere in campo una buona politica economica che vada a beneficio prima di tutto delle giovani generazioni e, di conseguenza, di tutto il Paese.

1 commento:

  1. #1 da carmelo principato, inviato il 29/11/2010
    Gli studenti del Nicolò Gallo di Agrigento dopo aver letto su "Stampa.it" del 12 novembre 2010 che solo l'1% degli italiani dichiara un reddito superiore ai 100mila euro, metà dei contribuenti sotto i quindicimila, niente Irpef per quasi undici milioni, hanno deciso di proporre al Parlamento Italiano, al Governo, al Ministro delle Finanze e a quanti hanno a cuore le sorti dell'Italia, la costituzione di un Nucleo di "VOLONTARI LOTTA EVASIONE FISCALE" da istituire inizialmente in ogni capoluogo di provincia, sotto il controllo e la vigilanza delle Prefetture, e successivamente in ogni comune italiano.Troverebbero lavoro migliaia di giovani laureati e diplomati disoccupati, da retribuire con una parte delle entrate provenienti dall'imponibile evaso e che loro contribuiranno a fare emergere e tassare. Invitiamo tutti i cittadini onesti, e quindi Italia Futura, a sostenere questa nostra proposta, prima che ci rubino definitivamente il nostro futuro. Siamo fermamente convinti che l'evasione fiscale in Italia è un "problema politico" che si fonda sulla mancanza di controllo della consistenza e composizione del patrimonio dei contribuenti e non, come ci vogliono far credere, un "problema tecnico" dovuto alla inefficienza del meccanismo della riscossione.

    RispondiElimina